STEP #05 - Il principio fisico - The physical principe

Il principio che sta alla base del funzionamento di un pulsossimetro risiede nel diverso assorbimento, da parte di ossiemoglobina e desossiemoglobina, di certe lunghezze d'onda presenti nella regione del rosso e dell'infrarosso. Il pulsossimetro emette due lunghezze d'onda a circa 660nm e 940nm da due diodi emittenti posti dallo stesso lato dello strumento. La luce attraversa la regione anatomica che si intende usare per la misurazione e viene rilevata da un fotodiodo posto dall'altra parte del strumento. 
Si avrà una quantità minima costante di luce assorbita la quale darà un contributo costante di corrente (DC) in uscita dallo strumento che sommerà un contributo variabile nel tempo di luce assorbita e dunque di corrente (AC). 
Il pulsossimetro calcola poi il rapporto di modulazione rosso/infrarosso detto R
dove A denota l'assorbanza ed i pedici AC/DC indicano le parti variabili/costanti del segnale in uscita dallo strumento.
Il microprocessore di un pulsossimetro usa questo rapporto per determinare l'SpO2, misurazioni di SpO2 al di sotto del 70% sono solitamente considerate quantitativamente poco affidabili.
L'assorbanza totale può essere rappresentata come somma dell'assorbanza arteriosa e dell'assorbanza venosa:

derivando rispetto al tempo e considerando che la variazione di volume del sangue arterioso è considerevolmente maggiore di quella del sangue venoso si ha che:
Ovviamente alla base di una buona misura è necessario che la regione anatomica presa in considerazione debba essere caratterizzata da una discreta perfezione sanguigna.








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