STEP #28 - La sintesi finale - The final summary

Molto spesso ci imbattiamo in oggetti di cui non conosciamo nulla, oggetti che non abbiamo mai visto, che non pensavamo nemmeno esistessero, oggetti di cui conosciamo tutto oppure oggetti che abbiamo sempre avuto sott’occhio ma a cui non abbiamo mai fatto veramente caso e di cui forse non sapevamo nemmeno come si chiamassero. Ecco, di quest’ultima categoria fa parte il nostro oggetto, il pulsossimetro, oggetto che, personalmente, ho avuto anche la fortuna, se di fortuna si può parlare nella sfortuna di due operazioni chirurgiche, di “conoscere”.

Nonostante questa veloce e impersonale conoscenza devo ammettere che, prima di questo lungo e interessante viaggio, non mi ero mai posto interrogativi sulla conoscenza di uno strumento così fondamentale.

Uno dei primi modelli di pulsossimetro

Il pulsossimetro, o saturimetro, ossimetro, è un termine pressochè moderno, di non lontana derivazione, come è possibile anche visionare nella ricerca storica delle parole dove si nota come il vocabolo tradotto in italiano inizia a farsi strada nella dialettica comune a partire dal 1995 circa, mentre per quanto riguarda la traduzione inglese, oximeter, il 1940 è l’anno natale.

La nascita dell’ossimetria, come tutte le grandi scoperte, avvenne quasi per caso. Durante le ricerche sulla gittata cardiaca tramite metodi non invasivi, Takuo Aoyagi si accorse che tramite le variazioni delle pulsazioni avrebbe potuto calcolare la saturazione del sangue.

Da li a poco, l’idea, iniziò a svilupparsi e ad ampliarsi in tutto il mondo generando e dando vita a marchi che avrebbero rappresentato lo strumento nell'immaginario collettivo, non solo nel paese del sol levante; costruttori di prodotti medici iniziarono a farsi strada nel mercato sottoponendo ai clienti strumenti sempre più innovativi e sicuri sempre correlati in principio dai fondamentali brevetti di sviluppo idee, seguendo le principali normative in campo medico ed ognuno venduto e proposto assieme ad un piccolo manuale d'uso. Nel corso del tempo sono stati aggiornati anche i materiali utilizzati per rendere sempre più compatto e portabile uno strumento al centro dello sviluppo medico e tecnologico senza, però, mai andare ad intaccare il principio fisico di base e senza eliminare la presenza di alcuni aspetti ed elementi fondamentali cardine del funzionamento del nostro utensile.

Il pulsossimetro è un mondo immenso racchiuso all’interno di un piccolo apparecchio del quale si ignorerebbe ancora, tutto e niente, pur riuscendo a guardare all'interno. Un universo di parole, numerielementi che al loro interno racchiudono altri piccoli mondi fino a conoscere il percorso nella natura dell’oggetto.

Il grande sviluppo che ha potuto ottenere non solo dal punto di vista medico e commerciale è normale provenga dalle efficaci azioni persuasive della pubblicità, inizialmente attraverso manifesti ed annunci radiofonici ed in seguito attraverso l’internet, annunci televisivi e reclame su ogni device di tipo tecnologico. Non solo, il saturimetro è riuscito anche a farsi spazio all’interno dell’arte: libri, cinema, serie tv e fumetti si perdono nella lista sotto la categoria medicina.

Simbolo e miti ci permettono di avere un contatto realistico ma allo stesso tempo, anche, fantasioso e fantastico, di uno strumento che pone a contatto due elementi così vitali per l’essere umano: sangue e ossigeno.

Uno strumento che si era perso e si è ritrovato in situazioni difficili, di crisi come è stato il coronavirus. E’ stato persino paragonato al termometro per la sua importante presenza nelle case di ognuno di noi: <<uno in ogni famiglia>>.


il Sole 24 ore - 31 ottobre 2020

La pandemia ha addirittura risvegliato la vena creativa filatelica di alcuni paesi orientali postisi nel mercato con alcuni francobolli raffiguranti le gesta dei medici impegnati nella lotta al covid, dei volontari e della molecola del virus stesso.

 

Nonostante il pulsossimetro possa sembrare uno strumento arrivato al "capolinea", non che sia finito ma che abbia raggiunto la sua maturità per quanto possa essere raggiunta da uno strumento, abbiamo notato tutti, in questo ultimo periodo, l'importanza in un oggetto così piccolo, se mi posso permettere, ma allo stesso tempo grandissimo. E' sotto gli occhi di tutti la situazione nella quale ormai da un anno ci troviamo ed è sotto gli occhi di tutti l'importanza che questo saturimetro ha avuto sia nelle mani dei medici per tenere sotto controllo i pazienti sia nelle mani di semplici cittadini spaventati e attraverso il quale hanno potuto, in maniera preventiva, visionare la quantità di ossigeno nel proprio sangue al fine di recarsi in tempo in ospedale anche solo per un controllo, prevenendo prima di curare.

Chissà per quanto ancora ci farà compagnia...speriamo sia una compagnia più lieve, lontana da questa pandemia.





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